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Il disagio giovanile viene da lontano: consulenze gratuite con il “Progetto migranti”
del 20/09/2012


Un aiuto per chi è al margine della società, con consulti gratuiti e attività clinica mirata sul tema del disagio giovanile. Gli adolescenti di oggi sono anche i ragazzi e le ragazze delle comunità di migranti presenti nelle nostre grandi città: giovani che vivono le problematiche legate all’età evolutiva e allo stesso tempo l’incontro/scontro tra culture diverse.

Dal 2010 l’associazione Alesia 2007, in collaborazione con la Comunità delle Piagge (Firenze), porta avanti un progetto pilota per dare assistenza gratuita alle famiglie con basso reddito, che altrimenti non potrebbero permettersi un percorso specialistico. Psicoterapeuti e operatori specializzati offrono assistenza psicologica gratuita a nuclei a rischio e in situazioni di emergenza, come ad esempio baby-genitori, ragazze madri, figli di migranti in difficoltà, componenti della comunità Rom, famiglie in gravi difficoltà economiche.

«Fobia scolare, atti auto lesivi, delinquenza, aggressività. Le problematiche vissute dagli adolescenti che fanno parte delle comunità di migranti, presenti nelle nostre grandi città, sono uguali a quelli del mondo occidentale», spiega la dottoressa Renata Sardi, psicoterapeuta responsabile dell’equipe di Alesia 2007 Onlus. «I giovani – precisa – vivono un conflitto interiore tra la cultura pre-esistente, originariamente determinata dalla loro nascita, e la ‘fascinazione’ dell’immagine patinata e non reale del mondo occidentale».

Queste stesse dinamiche sono state riscontrate anche tra i figli adottivi. «C’è un momento della crescita in cui il soggetto, non più bambino, si chiede a quale cultura appartiene – dice ancora la dottoressa Sardi – molti in una prima fase negano la loro cultura di origine e con l’adolescenza scoppia una vera e propria crisi d’identità culturale e personale». 

I fattori di rischio, che possono portare a gesti gravi come atti autolesivi e suicidio, hanno uno stessa origine sia che ci si trovi di fronte a un adolescente-migrante, a un figlio adottivo o a un ragazzo italiano. «E’ la vergogna della diversità a mettere in crisi l’equilibrio dei nostri giovani sia essa  diversità etnica, culturale o di orientamento sessuale. In questi casi è necessario agire subito con l’assistenza di uno specialista».

In cantiere c’è adesso l’organizzazione di un ciclo di seminari per formare operatori e professionisti che possano agire d’urgenza all’interno di questi contesti, come quello delle comunità di migranti. 

Per info scrivere all’indirizzo mail alesia2007onlus@gmail.com.





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